Mamallapuram

Pensavo che la fuga da Chennay mi avrebbe rilassato. Mamallapuran , graziosa cittadina sul mare a meno di cento chilometri di distanza dalla citta’, prometteva di essere la giusta ricompensa per i giorni frenetici e interminabili di Chennay, ma appena arrivata ho capito subito che mi sarei rilassata poco. L’agognato mare e la spiaggia che attraggono tanti turisti nel corso dell’anno, sono entrambi sporchissimi , pieni si spazzatura residuo del ciclone appena passato e in alcuni punti addirittura maleodoranti . L’ acqua scura e’ davvero poco attraente per una nuotata e il forte vento fa’ il resto. La mia guest house non e’ male, ma e’ situata nel villagetto , mentre io sognavo di stare vicino al mare. Cosi’, subito dopo l’arrivo vado in perlustrazione per vedere se c’e’ qualcosa di meglio. Le casette sulla spiaggia ad una prima occhiata carine e pittoresche ,tutte colorate e molto marine , si rivelano umide e scure all’interno e del resto anche la vista del mare sporco non e’tra le migliori. Mi rilasso…..so di doverci passare solo un paio di giorni, il tempo di riposare un attimo , vedere il bellissimo Shore temple e le famose meraviglie di pietra, rinomate in tutta l’india, anche loro sempre rimandate nei viaggi precedenti. C’e’ molto vento e la mia idea di trovare un posticino “ shanti” in spiaggia dove poter scrivere, leggere e riordinare le idee naufraga immediatamente ! Ci sono molti occidentali in compenso, che al solito scelgono le loro roccaforti : il ristorante Italiano e’ di fronte a me e manda a voce spiegata la musica della cantantessa Carmen Consoli. Io, pur non essendo una sua vera fan, sono felice di questo…..mi sento a casa… Italia ! Il ristorante francese e’ piu’ chick e raffinato e offre cibo organico a prezzi esorbitanti. Gli altri posti mangerecci sono frequentati da Indiani e si sente : il loro vociare schiamazzante e allegro riempie l’aria anche a distanza ! Come al solito prendo a noleggio una bici, e nelle mie scorribande attorno alle antiche stradine conosco un sacco di persone, anche troppe come e’ mio solito, che gentilmente cercano di spiegarmi la storia e l’importanza delle opere sulla pietra. E’ un museo a cielo aperto , ovunque sono esposte le opera piu’ o meno grandi prodotte dagli artisti locali, la loro bravura e’ entusiasmante ! Il tempio sulla spiaggia , lo Shre temple appunto, e’ bellissimo e molto antico, dedicato a Shiva e’ da decenni patrimonio dell’Unesco, retaggio dell’antico splendore che la cittadina conobbe tra il VII e il IX secolo, quando era un importante centro portuale. Tutto attorno c’e’ ovviamente un commercio importante dei venditori e artigiani che propongono I loro gadgets, piu’ o meno preziosi . Le opere d’arte scavate sulla pietra, I cinque Raths sono magnifici : una gigantesca opera umana , raffigurante la storia degli eroi del Mahabaratha e dedicati alle maggiori divinita’ indu’: Durga, Shiva, Vishnu, Indra…… Peccato che sia capitata durante il week end e sia troppo stanca per alzarmi la mattina presto…. unico momento in cui avrei potuto ammirare indisturbata i bellissimi monumenti senza le frotte chiassose e desiderose di fotografare e selfarsi : e’ un’umanita’ mediatica ormai …… ma e’ valsa comunque la pena, tutto meraviglioso ! Nel quartiere dedicato alla scultura si sente risuonare ininterrottamente il rumore degli utensili . Martelli e scalpelli percuotono con ritmo incessante i blocchi informi dai quali gli artigiani realizzano magicamente opere d’arte su ogni qualita’ di pietra . La loro precisione e raffinatezza e’ assoluta e fa si che le opere vengano esportate in tutto il mondo. Io mi sono inamorata di una statuina di marmo raffigurante Krishna e Rada innamorati: e’ alta 5 cm ed e’ cesellata con una tale perizia da sembrare impossible su un oggetto cosi’ piccolo e fragile. Mahesh, l’artigiano dalle mani d’oro, spirituale meditatore , tiene talmente tanto a darmela ad un prezzo ragionevole che accetta di ricevere i soldi una volta arrivata in citta’…non prevedevo “ investimenti” e la sua dimostrazione di fiducia e’ commovente ! Lascio Mahabalapuram ( altro nome del caratteristico villaggio ) il giorno dopo. La piccola ma caotica fermata degli autobus mi ingloba di nuovo nel frenetico ritmo indiano ……il viaggio sara’ lungo, si ritorna in Kerala, Kollam e’ all’altra estremita’e mi attendono diverse ore di bus, ma non vedo l’ora di arrivare all’ashram di Amma……sara’ un viaggio piacevole, sono gia eccitata al pensiero di incontrare la guru che tanto………………….. !

 

 

 

All.Alba arriviamo in kerala, le palme , tutto il panorama e’ cambiato….mi sento a casa, decisamente e’ uno dei piu’ Verdi e ricchi territory dell‘india. I’m in love with kerala !!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *