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10 ottobre 2017

E nonostante l’inizio un po “drammatico”, arrivo finalmente a Kovalam.

 Il caldo supera le mie aspettative, ho praticamente saltato l’autunno: in Sardegna era ancora piena estate quando sono partita e qui sta per iniziare.

Le ultime piogge monsoniche hanno lasciato qualche strascico ed il clima è ora estremamente afoso e pesante: la sensazione è quella di umidiccio salmastro e appiccicoso, tipico delle zone tropicali, fastidioso e piacevole al tempo stesso.

La notte è placida e tutto è silenzioso e calmo alle undici di notte, ora del mio arrivo.

Sono ormai in uno stato onirico e ovattato, la stanchezza inizia a farsi sentire sul serio è. Il cielo è pieno di stelle e mi sento finalmente “a casa“, felice del nuovo inizio e di tutti i meravigliosi presupposti che questo porterà.

Il mio arrivo coincide con una grande celebrazione in onore della Devi o Sakti, la madre divina, l’espressione femminile di Dio. La festa è il Navaratri o Navatri e si adora in modo particolare la dea Durga, divinità indù alla quale sono particolarmente legata.

Durga è una dea guerriera che, a cavallo della sua grande tigre, lotta contro gli Asura, terribili demoni della mitologia indiana simbolicamente legati all’egoismo, riuscendo a sconfiggerli e a riportare l’ordine nel mondo degli dèi.

La kermesse durerà nove giorni, durante i quali il villaggio sarà preso d’assalto dai locali in festa. Durante i festeggiamenti si svolgono rituali, si canta e si danza fino all’ultimo giorno che rappresenta il risveglio trionfante dell’individuo dalla ruota del Samsara, che pone fine alla sofferenza sulla terra.

La mattina inizia sonnacchiosa e rilassata, è domenica e tutto scorre più lento. Mi guardo attorno per capire quali orribili disastri gli indiani siano stati capaci di operare durante i 10 anni di mia assenza.

Temevo il peggio ma, a parte qualche edificio un po’ più alto del solito costruito lungo la spiaggia, discreti ristoranti e negozietti nuovi nati o restaurati, il resto sembra invariato… sospiro di sollievo!

Faccio colazione nella vecchia ma rinnovata German Bakery, guardandomi intorno e godendomi lo spettacolo della vita…

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