NON CI CREDO CHE MI HA CANCELLATO IL FILE>!!E’ FINITO ANCHE IL DELIRIO CAMBOGIANO, IL VISTO SCADE OGGI, PER UN PELO ! Il viaggio in bus lettino talmente piccolo che se la tua taglia supera la 46 sei nei guai. L’arrivo e’ il solito allarma dell’ultimo secondo….mi chiedo ogni volta perche’ non ci sveglino qualche minute prima in modo da esere pronti e non ancora rincoglioniti con le luci che si accendono violentemente e loro che in tono concitato ti intimano di svegliartie di darti unza mossa perche’ siamo arrivati. Al solito in un secondo momento dovro’ fare il bilancio di Guerra per vedre che cosa mi sono dimenticata nei vari mezzi. Il trambusto iniziale porta poi a capire che ci sara’ una attesa di un’ora e mezzo : il bus per Oh chi min parte alle e sono ancora le 5 e mezzo. Sto’ lascisndo la Cambogia e inizio a tirare le somme di tutte le riflessioni fatte durante tutto il viaggio che e’ durato un mese . Intensissimo anche questo soggiorno , mi ha fatto sentire la stridente differenza col popolo indiano e sopratutto quello tailandese. Il bello dei viaggi che passano da uno stato all’altro in un period di tempo cosi’ rapido e’ che vedi immediatamente I cambiamenti. Insieme a quelli fisici, montagne , mare , secco e arido o verde e lussureggiante . ti colpiscono I repentici cambiamenti di caratteristiche….cos’ e’ per il popolo. Certo, sarebbe presuntuoso pensare di capire la cultura e la mentalita’ della gente in un preiodo cosi’ limitato….ma se lasci parlare pancia , stomaco e cuore , non hai bisogno di tante elucubrazioni. E’ l’emozione che conta, che cosa quella determiata situazioconto ne provoca in te.In generale con l’esperienza mi rendo
Lascio l’India con il solito senso di nostalgia di sempre; questa terra e’ talmente particolare che non puo’ lasciarti indifferente: o la ami o la odi, ma se la ami, ogni volta che vai via un piccolo pezzo di te rimane qui. Ambogia mi aspetta.
E’ finito anche iI delirio cambogiano. Di nuovo Pnom pen all’alba dopo aver dormito poco e male nel lettino dl bus che ti viene promesso come un giaciglio comodissimo e invece se hai una taglia 46 gia’ fatichi a starci dentro. Arriviamo alle 5 e mezzo consapevoli di dover cambiare bus, ma non a conoscenza del fatto che avremmo vovuto aspettare fino alle 7 ( si ventilavano le 12 , ma la voce oscena e’ stata subito sgominata dale nostre proteste di fuoco. C’e’ sempre un momento in cui all’arrivo nei posti nel cuore della no te si crea un gran trambusto ,ovunque avvertono I passeggeri solo una volta arrivati : accendono le luci in tutta la loro Potenza acceccante e iniziano ad urlare il nome della localita’ raggiunta. Il sonno e la stanchezza sono assolute e la’aggressivita’ degli operatori lo e’ altrettanto. alla fine, ogni volta mi ritrovo a dover fare il bilancio di Guerra degli oggetti che perdo, lascio, sparpaglio !