E’ con questa frase intrigante che voglio iniziare il mio tour a Tiruvanamallai: ci sono due tipi di persone nel mondo, i realisti e i sognatori. I realisti sanno dove stanno andando …i sognatori ci sono già stati. E il sogno continua infatti: le atmosfere diventano sempre più oniriche e irreali; dopo il futurismo Aurovilliano faccio un tuffo nell’India più vera: sento di nuovo il profumo delle Puje, delle lampade accese nei templi e degli incensi che si disperdono nell’aria. Godo del colore dei fiori sgargianti offerti alle divinità e del suono incessante delle percussioni sfrenate tuffandomi nei rituali più antichi. Tiruvanamallai, una delle cinque citta di Shiva, ospita il più grande tempio del mondo dedicato alla loro amata divinità che qui viene adorata nella sua incarnazione di Dio del fuoco Arunachaleshwar.
Tiruvanamallai è solo apparentemente la solita caotica città Indiana. Ad ogni luna piena si riempie di migliaia di pellegrini che circumnavigano la base del monte in senso orario in un pellegrinaggio spirituale conosciuto come Girivalam. Alla folla di devoti che percorrono i 14 kilometri di camminata si uniscono i Sadhu arrivati da tutta l’India, i mendicanti e i venditori di ogni sorta di articoli sacri o presunti tali.
La strada della montagna è disseminata di tempietti ed eremitaggi, ogniuno dei quali con una rappresentazione e simbologia. Il silenzio è assoluto, così come la sensazione di pace. La reputazione di “Tiru” per questa forte energia spirituale ha prodotto nel tempo numerosi hashrams, il più importante dei quali è quello di Ramana Maharshi, uno dei più grandi maestri mai esistiti. Il suo hashram attira pochi turisti, molti pellegrini e numerosi ricercatori spirituali.
Capisco immediatamente che il posto da prediligere per il mio soggiorno è appunto il territorio vicino all’area spirituale, decisamente la più tranquilla. Peccato… solo troppo tardi ho scoperto che prenotando la visita un mese prima avrei potuto vivere la mia esperienza stando all’interno della struttura che ospita visitatori lungo tutto l’arco dell’anno. Non mi scoraggio, la visita quotidiana al luogo di culto diviene la mia pratica abituale e così anche la camminata attorno all’altare “sepolcro” del santo guru Ramana, in un atto che viene definito Pradakshina, ovvero: devozione attraverso la meditazione camminata continua…una sorta di ipnosi collettiva che dura tutto il giorno e vede avvicendarsi un popolo variegato. Colori, culture e età sono diverse, ma uguale è il sentimento di unione che la mistica kermesse ispira.
Io mi immergo in questo clima così conosciuto e ci sguazzo sentendomi perfettamente a mio agio. Nelle grandi sale si può stare seduti in meditazione, camminare, oppure osservare in disparte, senza essere disturbati, le varie attività che si susseguono durante la giornata, spesso accompagnate dai canti dei Veda, emozionantissimi quelli eseguiti dai bambini con delle voci incredibili …Brividi assoluti !
Anche Tiru essendo città sacra, è pratica dello yoga e delle varie pratiche spirituali. La scelta è vasta, il paradiso new age continua !