Lunedì 9. Trivandrum
Il lunedi, dopo aver ritrovato l’equilibrio provocato dal jet-lag con mirati esercizi di yoga e meditazione, mi metto d’impegno per iniziare la mia ricerca delle scuole di Yoga ed Ayurveda, questa è la prima missione da compiere e non voglio perdere tempo.
È ottobre, bassissima stagione e mi sembra di capire che tutte le attività siano ancora chiuse. Non trovo neanche una scuola di yoga aperta infatti, ma in compenso ricevo già delle proposte di lavoro: fantastico! Insegnare yoga in India è nei miei piani da sempre, esperienza che avevo fatto tanti anni prima durante un viaggio nell’Himachal Pradesh in Manali, al nord, vicino a Rishikesh, uno dei territori mito per lo yoga da sempre.
Un ristretto numero di cliniche Ayurvediche rimangono invece aperte per la maggior parte dell’anno, ad uso e consumo dei locali e non solo per i turisti.
Vado a fare un giro a Trivandrum, la capitale del Kerala. Ho alcuni indirizzi che mi sono stati segnalati e che voglio valutare.
Prendo uno dei loro sgangheratissimi bus, reliquia di un passato in cui andare in giro con i mezzi indiani era davvero un’esperienza, non che non lo sia ancora …!!
Durante la corsa i passeggeri ritardatari acchiappavano il mezzo e si tenevano appesi per tutto il tragitto. Lo spettacolo era assicurato. A volte anche 20, tutti ovviamente uomini, penzolavano dai finestrini ed urlavano per il divertimento forsennato.
Sì, anche loro stanno diventando più seri col tempo, ora è tutto molto più ordinato. Circola anche un nuovo bus super-moderno con comodissimi sedili imbottiti e aria condizionata…. a volte però, si fa aspettare un po’ troppo, e allora…
Il caldo è estremo! Porto con me la bottiglina dell’acqua con la quale mi bagno continuamente, unico refrigerio alla bollente temperatura: l’aria calda entra dai finestrini senza vetri, non c’è modo di difendersi.
Mi godo la caotica corsa, dappertutto la musica è assordante. Il controllore continua ad urlare i nomi dei villaggi che incontriamo per la strada e a parlare concitatamente in Malayalam (lingua locale) con i passeggeri mentre fa i biglietti.
Ammiro l’agiltà dei bigliettai quando si forma la calca e il mezzo si riempie in maniera estrema. Si districano nei passaggi tra denaro e biglietti in mezzo al casino più totale.
Io sono l’unica occidentale e ovviamente i loro sguardi curiosi e spudorati non mi mollano un attimo; solo quando io saluto sorridente, scuotendo la testa come fanno loro lateralmente, si ritraggono con timidi sorrisi, come bambini colti in flagrante. Li adoro!
La vegetazione è lussureggiante, verdissima e brillante e le case si susseguono senza soluzione di continuità. Belle villette in stile coloniale, sorprendentemente ben tenute e curate.
Del resto il Kerala è uno stato ricco, e la differenza è netta rispetto ad altri stati dell’India. Rinnovo il mio amore per questa terra. Sono qui da tre giorni, ma mi sembra di esserci già da tre mesi: è tutto così intenso, vibrante e vitale !
Trivandrum mi accoglie con il solito trambusto cittadino pieno di rumori, odori, clacson e traffico impazzito. Mi basta poco per capire che non è questo il contesto nel quale voglio agire e operare e, dopo un vago tentativo di visitare i posti dove avrei dovuto studiare, lascio perdere le cliniche cittadine per ritornare al dolce rullio delle onde oceaniche: voglio trovare un giusto compromesso ai miei studi, cercare una vera e autentica clinica antica, ma continuare a godere dei favolosi spettacoli della possente natura tropicale, godendomi i meravigliosi tramonti e assaporando l’inizio della stagione che sta per arrivare.
Varkala è in cima alla lista dei miei posti preferiti. Sì… è attualmente un paesino turistico, ma è anche e da sempre una delle località Sante dell’india.
In spiaggia tutti i giorni si celebrano le Puje, le cerimonie sacre, durante le quali dopo il rituale, prima del tramonto e la mattina presto, si accendono delle piccole fiaccole che si lasciano andare nel mare, recitando preghiere e mantra devozionali.
Durante i festival in onore degli Dei, si celebrano fastosi riti che accolgono i pellegrini da tutto il sud dell’India.
La decisone presa mi fa sentire tonnellate più leggera. Organizzo le cose in modo che il mio desiderio diventi realtà. Sono galvanizzata all’idea di trovare finalmente la giusta scuola e iniziare la nuova avventura Ayurvedica, Yogica e… mah, lo scopriremo solo vivendo!!